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Lavoro di squadra

Lavoro di Squadra

IL LAVORO DI SQUADRA PARTE DA CASA

Il lavoro di “squadra” è un modo di dire di uso comune nel mondo dello sport, citando il mitico Coach K, ex allenatore di Duke University e della nazionale U.S.A.: A basket si gioca in cinque e io penso sempre alle dita della mano. Ognuna, da sola ha una forza limitata ma se tutte le dita si riuniscono in un pugno, allora la forza si moltiplica per mille…”

Il significato del termine, tra le diverse specifiche, riporta un “gruppo di persone di uguali condizioni”, tali condizioni vengono apprese e poi spese, nel mondo dello sport, lavoro o militare, ma solo se prima sono state affrontate nell’ambiente casa, quindi nel contesto famiglia.

Il bambino o adolescente che già ha un’impronta su cosa possa significare questo concetto, potrà poi usarlo come bagaglio “fuori” casa.

Si parte quindi da ciò che Jhon Bowlby definisce “base sicura” ovvero quel concetto per il quale un bambino si sente abbastanza sicuro e fiducioso di se stesso, tanto da sperimentare conoscenze fuori dal sistema famiglia, poichè qualsiasi cosa accadrà potrà tornare dalla famiglia stessa.

La famiglia, fondamentale luogo di crescita, è il posto primario di ogni inizio di esperienza, quindi da qui si può iniziare a apprendere che cosa voglia dire “fare squadra”. Tale circostanza, è intesa come, più persone che si trovano sempre nello stesso luogo, legate da una relazione intima-familiare e per le quali tutti i giorni si cerca di arrivare a uno scopo comune: stare bene.

Quindi cosa vuol dire fare squadra in famiglia?

La famiglia, fin dall’inizio della sua creazione, due genitori e un figlio, si adopera per creare l’ambiente, il nido, curato e ordinato (ognuno a modo suo) per un benessere dell’ambiente, che porta anche, un benessere “dentro” la persona - il fuori in ordine porta ordine dentro di me-.

Quindi da questo è auspicabile, che il bambino, la bambina, fin dalla più tenera età metta in ordine i propri giochi e con la crescita e l’autonomia, si adoperi per creare e mettere in ordine i propri spazi, organizzi il lavoro scolastico, il tempo ect..per poi anch’egli aiutare in tutto l’ambiente casa, esattamente come i genitori, in egual misura si occupano di tutta la famiglia.

Tutto questo tocca anche un altri grandi temi che sono collegati tra loro, tra cui: il senso di fiducia in se stessi e verso gli altri, che richiama a un senso di responsabilità, la quale ci porta a autostima.

Non esiste poi squadra, senza ascolto, osservazione e cura verso ogni componente. In famiglia più che mai: amore.

In una squadra, nel significato più “emotivo” del termine, è impossibile non osservare l’altro, capire le sue emozioni, accoglierlo e se serve sostenerlo anche là dove, emergono difficoltà.

Quest’ultima parte è di rilevante importanza, poichè non esiste una caduta senza un rimettersi in piedi, rialzarsi e ricominciare e se questo viene fatto con i componenti della squadra a sostenerlo, sicuramente l’esperienza fatta avrà un peso ancora più importante, il risultato si potrà mettere nella -valigia della vita-.

Fare insieme nel rispetto dell’altro, ascoltarlo, osservarlo e sostenerlo sono le chiavi per una squadra vincente, che non vinca solo per un numero sul tabellone ma che vinca nella grande palestra della vita.

Rimane anche un punto da affrontare in termini di sport, ovvero il senso di appartenenza, questo sentimento che si può sperimentare con i coetanei e allenatori ed è fondamentale per una crescita globale e armonica così come cita Tommaso Paoletti spiegando i principi della Laurenziana Basket:

“Far parte di una società sportiva, deve essere per noi, una scelta consapevole, un individuo dovrebbe scegliere e una famiglia aiutare a scegliere una società non solo per comodità logistiche, ma dovrebbe valutare un modello, un’organizzazione, un gruppo di persone proprio come si fa per la scuola o per ogni altro evento importante della vita".

Tutte queste valutazioni, fatte magari, proprio in uno dei passaggi scolastici hanno la conseguenza di far si che le famiglie e gli atleti si affidino a un ambiente, condividendo progetti tecnici e umani, alimentando sempre di più il senso di appartenenza.

I ragazzi che portano, con orgoglio, la felpa della Laurenziana a scuola per noi sono un segnale importante, sono ragazzi che hanno il piacere di comunicare la loro appartenenza, con orgoglio, a un determinato gruppo.

Questa grande appartenenza, che si percepisce anche nel gruppo allenatori, viene poi portata in palestra grazie a programmi sportivi condivisi dallo staff, dove ogni atleta, dal più bravo al meno, possono avere un proprio percorso di crescita umano e sportivo; dove gioia e delusione fanno in egual modo parte del percorso di apprendimento.

Tutto questo processo deve alimentare la motivazione, che è i più grande motore degli sportivi ma anche della vita.

La motivazione ti permette di migliorarti, grazie ad allenamenti individuali tecnici e fisici, la motivazione ti permette impegnarti maggiormente nel lavoro di squadra, la motivazione può contagiare i compagni meno motivati e spingerli a fare sempre meglio.

La motivazione individuale, è un ottimo supporto tra compagni di squadra, starà poi alla società dare a tutti i “motivati” la possibilità di migliorarsi per poter, come gruppo, condividere un obiettivo comune, perché se questo succede è probabile che si voglia migliorare e lavorare di più.

                                         play hard, train harder

Per far si che la motivazione “accenda” i nostri ragazzi è fondamentale creare all’interno degli allenamenti un’atmosfera positiva e di sostegno reciproco.

Ovviamente uno sport di squadra come il basket è un ottimo strumento per far interagire tra loro tante persone, dentro e fuori dal campo. Proprio fuori dal campo, le famiglie svolgono un ruolo fondamentale, perché sono una componente attiva che deve aiutare il gruppo squadra a “funzionare correttamente” sviluppando socialità e condivisione.

Tutti gli obbiettivi comuni sono quindi più facilmente raggiungibile se il lavoro di squadra fatto a casa” è stato ben eseguito e se la scelta della società è stata condivisa a livello familiare.

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