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La gestione delle critiche by C.Conti

 

LA GESTIONE DELLE CRITICHE

Siamo in grado di gestire le critiche che ci vengono fatte? Quale è la nostra tipica reazione emotiva dinanzi ad esse? Come ci comportiamo?

Sicuramente la reazione non è la stessa per tutti. In un articolo spagnolo vengono riportate queste interessanti percentuali: un 70% delle persone non incasserebbe bene la critica e si sentirebbe ferito,  il 20% la rifiuterebbe arrivando anche a negarla, e solo un 10% reagirebbe in maniera positiva, interiorizzandola, chiedendosi se debba cambiare qualcosa.

Spesso infatti, si risponde in modo negativo alla critica, percependo il messaggio solo negativamente. In realtà imparare a gestire quello che ci viene detto è una grande qualità, soprattutto per la possibilità grandiosa di trasformare le critiche in risorse.

Alcuni suggerimenti:

  1. Riconoscere la nostra reazione emotiva alla criticaCosa mi scatena più comunemente? Possiamo avere tante informazioni su di noi considerando questo aspetto, ad esempio una resistenza al cambiamento o la paura di lasciare una zona che sentiamo di comfort.
  2. Andare oltre la prima risposta emotivaNessuno ama ricevere critiche negative per qualcosa che fa con passione ed è normale che tutto ciò provochi delle reazioni emotive di carattere negativo. Dinanzi ad una prima sensazione generalmente “scomoda”, la risposta che dobbiamo e possiamo dare ad una critica che riceviamo non deve essere però essere “di pancia”, frutto del rammarico o del risentimento. Il tempo è una variabile importante e ci permette di reagire razionalmente a quanto ci viene detto, cogliendone gli aspetti costruttivi:  datti il tempo per calmarti e capire quello che ti è stato detto.
  3. Accettare la possibilità di sbagliarePrima di poter affrontare adeguatamente le critiche, si deve fare un passo indietro ed accettare che non si è perfetti ma esistono, ed esisteranno sempre, degli spazi  per migliorare. Ciascuno di noi compie degli errori, riconoscerli e poterli lavorare è la direzione giusta.
  4. Prendere le informazioni che ci consentono di fare un passo avanti Chiaramente non tutte le critiche sono uguali e possiamo distinguerle in due macrocategorie: critica costruttiva e critica denigratoria (la riconosci perché è offensiva, rimane sul giudizio personale e non fornisce idee su come poter apportare un cambiamento). La critica costruttiva è quella che ci interessa, ci fornisce un punto di vista alternativo sul nostro comportamento e ci può essere utileintegrando informazioni che non avevamo, erano poco chiare o sbagliate. Un consiglio? Per non perdere un potenziale apprendimento cerca di capire bene quello che ti viene detto e se non è chiaro….richiedilo.
  5. Non generalizzareSpesso dinanzi ad una critica su un aspetto, si tende a mettere in discussione qualcosa di molto più ampio. Prendi nota dell’aspetto/comportamento che ti è stato indicato senza generalizzare perché è una preoccupazione maggiore che non ti agevola.
  6. Pensa al presente e al futuroQuando qualcuno critica qualcosa che hai fatto, è facile che tu ti senta incompetente e che il pensiero vada su ciò che non sai fare, ma è molto più utile se ti concentri su te stesso e su ciò che invece potresti fare. Lavora, cioè, sul tuo presente e sul tuo futuro interpretando correttamente le critiche: ricordati che ci offrono l’opportunità di cambiare e migliorare le cose che facciamo per essere ancora più competenti.

Lo sport è un contesto fondamentale per apprendere come gestire la critica perchè le indicazione da parte dell’allenatore, che siano di tipo tecnico o comportamentale, sono dei feedback a cui l’atleta è abituato e si aspetta di ricevere. Inoltre quello sportivo è uno spazio di apprendimento ottimale e “sbagliare” fa parte del normale processo di sviluppo. Ciò che è importante è l’atteggiamento con cui l’atleta vive la critica e in questo gli adulti, tecnici e genitori, possono essere di grande aiuto veicolando messaggi congruenti e promovendo una giusta cultura dell’errore.

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